Silvia Ruotolo (Napoli, 24 aprile 1959 – Napoli, 13 giugno 1997) è stata una vittima innocente della camorra.
Casalinga, madre di Alessandra e Francesco, fu uccisa a Napoli durante un agguato di camorra nel quartiere Chiaia. Si trovava con sua figlia Alessandra, di quattro anni, quando fu colpita da un proiettile vagante durante un conflitto a fuoco tra clan rivali. L'evento suscitò grande sdegno nell'opinione pubblica e accelerò l'azione dello Stato contro la criminalità organizzata.
La sua morte è diventata un simbolo della lotta contro la camorra e dell'impegno per la legalità. Il suo nome è spesso ricordato in iniziative e manifestazioni dedicate alle vittime innocenti della criminalità organizzata.
Alcuni concetti rilevanti legati alla vicenda di Silvia Ruotolo:
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